Sorrento – Le nuove tecnologie hanno trasformato radicalmente la vita di tutti i giorni ed anche il settore della Cultura non è rimasto indenne a questi mutamenti.
Cambia il rapporto tra i cittadini ed i musei che non sono più relegati nella sfera della cultura come anacronisticamente intesa, ma che reclamano una nuova funzione all’interno della società. Una funzione che li vede più vicini ai cittadini e più aperti al pubblico.
Il Museo Correale di Terranova in Sorrento, da qualche anno, ha deciso di cambiare rotta. Orari di apertura più elastici, apertura ai matrimoni civili ed una predisposizione all’apertura degli spazi museali non più intesi come contenitori passivi di oggetti d’arte, ma come spazi partecipativi dove presentare libri ed ospitare conferenze stampa.
L’ultimo passo in ordine temporale è stato compiuto con la nomina di Marcello Coppola, già responsabilie editoriale di Sorrento Post, quale responsabile Social Marketing del Museo.
Nel 2013 abbiamo organizzato per la prima volte le Invasioni Digitali a Sorrento. Il primo luogo che mi venne in mente fu, per l’appunto, il Museo Correale di Terranova. Un’esperienza che abbiamo ripetuto anche nel 2014 e che ci ha portato molte idee per poter rendere il museo più fruibile da parte dei cittadini e dei tanti visitatori che scelgono ogni anno Sorrento come meta delle proprie vacanze e che, purtroppo, spesso non sanno neanche dell’esistenza di un Museo reputato, tra l’altro, “il più bel museo di provincia d’Italia”
Le nuove tecnologie ed i social network in particolare hanno modificato il rapporto che abbiamo con la vita “reale”. Per quanto riguarda i musei cosa è cambiato?
Il primo fattore che mi viene in mente è il divieto di fotografare che vige, purtroppo, ancora in molti musei. Oggi siamo abituati a fotografare di tutto, in continuazione. E’ una forma di “promozione gratuita” che ognuno di noi mette in atto inconsapevolmente. Mantenere questo divieto oggi, è un retaggio che non fa bene alla promozione dei beni culturali in una società che alla cultura relega spazi sempre più ridotti.
L’Italia, di solito, è in ritardo sulle innovazioni. Qual è la situazione rispetto alla cultura in generale?
Anche in questo caso stiamo pagando dei ritardi accumulati negli anni. Per fortuna negli ultimi anni qualcosa si è mosso grazie soprattutto a Fabrizio Todisco, ideatore delle Invasioni Digitali, che ha avuto un’intuizione formidabile. Alla fine siamo tutti degli “invasori”. Ci muoviamo armati di smartphone affamati di scatti interessanti da condividere con i nostri contatti sui social network. Fabrizio ha creato una struttura, ha definito delle semplici regole ed ha dato il via ad una rivoluzione. Anche se in ritardo l’importante è partire e l’Italia l’ha fatto. Dario Franceschini di recente in un’intervento al TTG di Rimini, la principale fiera del turismo in Italia, ha rilasciato importanti dichiarazioni in tal senso. Franceschini è Ministro alla Cultura ed al Turismo, due settori che, soprattutto in Italia, viaggiano a braccetto e lo si evince anche dal recente decreto Artbonus che incentiva le iniziative in campo culturale come volano per il turismo.
Come nasce la tua collaborazione con il Museo Correale?
In maniera molto naturale. Già dalla prima invasione digitale una miriade di idee ha iniziato ad affollare la mia mente. Ho impiegato del tempo per ordinarle e dargli un senso dopodiché le ho esposte al Consigliere di Amministrazione del Museo Gaetano Mauro, che mi ha introdotto anche al Dir. Filippo Merola, e da qui il via alla mia collaborazione con il Museo. Ho offerto la mia collaborazione a titolo del tutto gratuito. Mi piace pensare di essere utile alla società e soprattutto alla mia Città. Mi piace pensare che lo stesso farebbero tantissime altre persone ed è per questo che uno dei primi passi che intendo compiere è quello di creare un gruppo di persone capaci e volenterose con le quali ideare e realizzare nuovi progetti per il Museo.