E così sono già dieci anni; dieci anni che te ne sei andato; dieci anni da quella sera del 2 Aprile 2005, quando dopo il lungo calvario affrontato, tornasti alla casa del Padre.
Si usa dire che morto un Papa se ne fa un altro, per indicare la fermezza della successione apostolica, ma per me non è stato così: certo dopo di te è stato eletto Benedetto XVI che con la sua conoscenza dottrinale e la sua umiltà ha tenuto dritta la “barca di Pietro”, otto anni col suo sorriso e poi è arrivato Papa Francesco che ci ha sconvolto tutti con la sua praticità e fermezza nel riportare la Chiesa alla santa povertà ed umiltà:certo c’è gioia per Francesco, uomo santo, ma che sa anche bastonare per bene quando ci vuole, ha portato l’allegria argentina con lui, noi popolo lo amiamo e lo seguiamo, ma non sei tu.
Io che sono cresciuto con la Tua figura (nato nel 77) ho imparato a conoscerti,ti sentivo vicino sia quando stavo bene spiritualmente, sia quando venivano quei momenti del buio dell’anima; era un conforto,un’energia personale vederti inginocchiato a pregare.
Con gli anni che passavano, ti ho visto diventare vecchio e poi malato: prima le cadute, poi il tumore, poi il Parkinson e tu sempre ad annunciare la bontà di Dio e la gioia della Resurrezione; quando tu affrontavi il tuo calvario in ospedale e nella tua casa, io come tutti, speravo contro ogni ragione che migliorassi; poi un giorno, mi ricordo ero in un ristorante, ascoltai dal televisore la notizia che ti avevano applicato il sondino naso – gastrico per alimentarti e capii, capii che stavi tornando alla casa del Padre, capii che di lì a qualche giorno non ti avrei più visto e certo non mi confortava il fatto che presto saresti stato dichiarato Santo, per me (come per tutta la Chiesa) già lo eri, sì ero triste e la sera del 2 Aprile piansi,forse poche lacrime ma che da anni non uscivano e tutto mi sembrava più vuoto, insensato.
La cosa bella era che la Fede mi diceva che eri dal Padre, eri in quel luogo dove io voglio arrivare, eri già da Dio e da Gesù e Maria ed ero contento per te.
Oggi mi fai ancora compagnia nei momenti belli e brutti e sono contento di aver conosciuto un Papa ed un uomo che ci ha portato per mano a Dio per tanti anni.
Grazie Signore per averci donato Giovanni Paolo II e grazie Giovanni Paolo II
Salvatore Foggiano