Gioco d’azzardo, dopo Lauro anche Di Nardo (Idv) contro le slot

Dopo la crociata dell’ex senatore del Pdl, Raffaele Lauro, anche Nello Di Nardo, già senatore sorrentino, lancia iniziative contro il gioco d’azzardo. Con un lungo comunicato, il coordinatore regionale dell’Italia dei valori, annuncia iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica su quella che è diventata un’autentica piaga sociale e culturale.
«In un periodo di crisi – ha spiegato Di Nardo -, con migliaia di famiglie sulla soglia della povertà, lo Stato non può illudere i cittadini disperati con l’inganno della fortuna al gioco».

Di Nardo stamattina ha guidato le operazioni di raccolta firme a Napoli, in piazza Trieste e Trento, a partire dalle ore 9. Un evento organizzato su scala nazionale, che ha visto gli iscritti di Italia dei Valori scendere in piazza nelle principali città italiane per raccogliere le firme necessarie per presentare in Parlamento la proposta di legge d’iniziativa popolare contro il gioco d’azzardo.

«Ormai il gioco d’azzardo è una vera e propria patologia – spiegano i referenti Idv – che interessa un numero impressionante di cittadini. Sono, infatti, circa 800 mila le persone affette dalla ludopatia, la malattia derivante dalla dipendenza dal gioco, e circa 3 milioni i soggetti a rischio patologico. Senza considerare che, ogni anno, sono necessari circa sei miliardi per le cure dei soggetti dipendenti dal gioco. Si tratta di un costo elevatissimo che vogliamo abbattere, visto che la nostra proposta prevede il divieto assoluto e totale dei giochi d’azzardo e un sistema sanzionatorio molto più rigoroso rispetto a quello vigente».

“Sono iniziative come queste – conclude Di Nardo –, sono le battaglie per la legalità e la giustizia sociale che ci distinguono dagli altri partiti e che rinnovano l’impegno di Italia dei Valori sul territorio, al fianco dei cittadini».

Napoli, 2 agosto 2013

About Giuseppe Damiano

Ho 36 anni, vivo dalla nascita a Sorrento e sono iscritto da 12 anni all’Ordine dei giornalisti della Campania. Collaboro, da cronista per l’area sorrentina, con il quotidiano “Il Mattino” e, da free lance, con testate locali. Tralascio il solito elenco di esperienze passate, per non “inimicarmi” da subito il lettore di turno. Ma una precisazione è doverosa: non “vivo” più di giornalismo. Oggi, qui, non è possibile farlo. Motivo per il quale, molti amici e colleghi hanno deciso di uscire dal “giro”. Io, tutto sommato, ho ancora il coraggio di restare.

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