Piazza Kennedy - Vico Equense

Abbassiamo i toni della campagna elettorale: confronto a tre molto politically correct

Toni molto pacati e lontani da quelli utilizzati da alcuni dei candidati negli incontri con i cittadini

I tre candidati alla carica di Sindaco di Vico Equense si sono confrontati sulle priorità del loro programma

Si è svolto ieri, 31 Maggio, presso i locali della pizza al metro, il dibattito tra i tre candidati alla carica di Sindaco di Vico Equense Buonocore Andrea, Cinque Maurizio e Russo Giuseppe.

“Bisogna abbassare i toni” ha esordito il candidato Russo, riferendosi alle modalità utilizzate in alcuni comizi ed incontri con i cittadini.

“Sono stato soggetto e oggetto di una situazione che non ho creato io. Concordo sull’esigenza di agire con serenità” ha ribattuto Buonocore che, come è ormai noto, ha rischiato di essere escluso dalla competizione elettorale per via di denunce giunte al TAR prima ed al Consiglio di Stato poi e che lo stesso Buonocore ha etichettato come “accanimento contro la mia persona”.

I toni, quindi, sono risultati smorzati rispetto a quelli che alcuni candidati stanno utilizzando durante comizi ed incontri con i cittadini. Nel confronto faccia a faccia si è ben pensato di apparire politicamente corretti ed evitare il confronto.

Il risultato è stato un incontro moderato dove i candidati hanno individuato come prioritaria una rivisitazione della questione parcheggi. Primo quarto d’ora gratuito è la proposta di Buonocore, mentre Russo propone la costruzione di due grandi parcheggi ai rispettivi ingressi di Vico Equense. Cinque, invece, ha presentato come prioritaria la questione relativa all’arredo urbano e del verde pubblico.

La produzione agricola locale è risultata essere una questione importante per Buonocore e Russo che hanno affermato l’importanza di istituire dei punti vendita a “chilometri zero” in modo da offrire nuove opportunità ai piccoli coltivatori mentre Cinque ha affermato l’importanza della riqualificazione ambientale: “non è possibile trovare accanto a un ristorante rinomato come la ‘Torre del Saracino’ uno scempio come quello del Rivo d’arco”.

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