Rifiuti a Recommone, ci pensa lo spazzamare: raccolti 150 chili di spazzatura galleggiante

Un’improvvisa emergenza rifiuti nella piccola Baia di Recommone. Una grande chiazza di spazzatura galleggiante si e’ formata nel weekend scorso nello specchio acqueo a poche centiniaia di metri da Marina del Cantone. C’e’ voluto l’intervento dello Spazzamare del Parco Marino di Punta Campanella per risolvere l’emergenza e ripulire completamente il mare della splendida baia. Ad evvertire il Parco e’ stata la Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia allertata dai bagnanti presenti sul posto. Lo Spazzamare del Parco, che e’ attivo da mesi lungo tutta la costa dell’Area Marina, in quel momento era in servizio a Sorrento e si e’ subito recato sul posto.

Le operazioni di pulizia sono durate oltre 2 ore e sono state molto difficoltose a causa dei tanti bagnanti e delle numerose imbarcazioni presenti sul luogo. Al termine dell’intervento sono stati raccolti oltre 150 chili di rifiuti, perlopiu’ solidi urbani. La chiazza si era formata gradualmente durante la mattinata di sabato a causa probabilmente di correnti marine che hanno spinto tutti i rifiuti galleggianti all’interno della baia.
Lo Spazzamare del Parco e’ gia’ attivo da qualche mese e cerca di arginare il fenomeno dei rifiuti galleggianti lungo le coste della penisola.

Nelle ultime estati ha raccolto molte tonnellate di rifiuti di ogni tipo e in più’ di un’occasione ha risolto vere e proprie emergenze estive a pochi metri da spiagge e coste.
Il problema dei rifiuti in mare resta una delle principali problematiche di tutti i mari del mondo. Prevenzione e sensibilizzazione le migliori armi per contrastare questo fenomeno che rischia di rovinare gli oceani ma anche le coste e il mare italiano. Un rifiuto gettato in mare impiega centinaia o anche migliaia di anni prima di degradarsi (comunicato)

About Giuseppe Damiano

Ho 36 anni, vivo dalla nascita a Sorrento e sono iscritto da 12 anni all’Ordine dei giornalisti della Campania. Collaboro, da cronista per l’area sorrentina, con il quotidiano “Il Mattino” e, da free lance, con testate locali. Tralascio il solito elenco di esperienze passate, per non “inimicarmi” da subito il lettore di turno. Ma una precisazione è doverosa: non “vivo” più di giornalismo. Oggi, qui, non è possibile farlo. Motivo per il quale, molti amici e colleghi hanno deciso di uscire dal “giro”. Io, tutto sommato, ho ancora il coraggio di restare.

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