La statua di Sant’Antonino riconsegnata alla città: lunedì la cerimonia

Lunedì 2 giugno, alle ore 10 e trenta, la statua di Sant’Antonino, Santo Patrono di Sorrento, sarà restituita alla città.

Sono stati infatti ultimati i lavori di restauro sul monumento posto in piazza Torquato Tasso, effettuati grazie al Rotary International Club di Sorrento, con la collaborazione del Comune di Sorrento e la supervisione della Soprintendenza.
“L’intervento di restyling della statua e dell’aiuola circostante è stato reso possibile grazie anche grazie al contributo di aziende e cittadini della penisola sorrentina e alla disponibilità di tutti gli enti competenti – spiega Baldo Liguoro, promotore dell’iniziativa – Abbiamo dovuto affrontare seri problemi anche alla statica che è risultata molto compromessa da precedenti interventi che hanno esposto la statua al rischio di crollo. Fortunatamente siamo arrivati in tempo e con il grande slancio e competenza delle maestranze interessate abbiamo superato la criticità”.
“In occasione della cerimonia di riconsegna di questa importante testimonianza di storia e di fede locale, sarà riposizionata ai piedi della statua la lapide che originariamente completava il monumento – interviene il presidente del Rotary Club Sorrento, Gaetano Spasiano – Questa gemma preziosa viene recuperata alla memoria collettiva grazie ad una generosa donazione di cui bisogna dare merito al sindaco Giuseppe Cuomo. Siamo certi che sarà anche oggetto di più approfondite indagini storiche che ci restituiranno un’altra interessante pagina che attesta la devozione di Sorrento verso Sant’Antonino. Ai giovani affidiamo la speranza di sapere tramandare sempre con entusiasmo le memorie che ci appartengono”.

 

 

About Giuseppe Damiano

Ho 36 anni, vivo dalla nascita a Sorrento e sono iscritto da 12 anni all’Ordine dei giornalisti della Campania. Collaboro, da cronista per l’area sorrentina, con il quotidiano “Il Mattino” e, da free lance, con testate locali. Tralascio il solito elenco di esperienze passate, per non “inimicarmi” da subito il lettore di turno. Ma una precisazione è doverosa: non “vivo” più di giornalismo. Oggi, qui, non è possibile farlo. Motivo per il quale, molti amici e colleghi hanno deciso di uscire dal “giro”. Io, tutto sommato, ho ancora il coraggio di restare.

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