Prima il danno fisico. E poi la beffa… al portafogli.
Un cittadino indiano, che attraversava a piedi la carreggiata, è stato dapprima investito da un’auto, e poi multato. La motivazione è semplice semplice: al pedone, un uomo sulla “quarantina”, è stato contestato l’attraversamento “senza servirsi – si legge nel verbale – dell’apposito attraversamento pedonale posto a meno di cento metri”.
L’incidente, avvenuto lungo il centralissimo corso Italia, è accaduto in pieno giorno: al pedone non è stata contestata immediatamente l’infrazione, proprio per le conseguenze dell’impatto. Conseguenze che l’hanno costretto a ricorrere alle cure dei sanitari dell’ospedale “Santa Maria della Misericordia”, che gli hanno riscontrato contusioni al gomito, torace, all’anca e al femore.
Al di là della rigorosa applicazione del codice della strada e nel fisiologico gioco del “chi-ha-torto” e del “chi-ha-ragione”, di cui non è il caso di esprimere considerazioni, restano due dati oggettivi: le contusioni fisiche. E quelle… economiche.
Il danno per l’appunto. E la beffa anche.