Hanno messo nero su bianco il malumore degli associati, chiedendo un tempestivo confronto per ripianare le divergenze ed elaborare un piano alternativo che preveda una pressione fiscale più adeguata alle loro capacità contributive. Le associazioni «Bed and breakfast e affittacamere della Campania» (Abbac) e «Federconsumatori» scrivono all’amministrazione comunale di Vico Equense per protestare contro «il salasso della Tassa comunale sui rifiuti e sui servizi» (Tares), manifestando la disponibilità a sedersi attorno allo stesso tavolo per proporre una diversa tassazione e rilanciare un percorso che favorisca la destagionalizzazione turistica. Al centro del contendere, il regolamento comunale Tares, che equipara l’aliquota applicata alle attività extralberghiere agli alberghi privi di locali-ristorante. Equiparazione che gli operatori dei b&b non riescono proprio a digerire. Tant’è che, dopo un vertice interno, hanno deciso di passare alle vie di fatto, che prevedono una protesta formale ma anche un dialogo che definiscono costruttivo. “In effetti – spiega il presidente Abbac, Agostino Ingenito -, in un incontro tenutosi l’altra settimana, abbiamo condiviso con gli operatori la necessità di trasmette una nota formale all’ente municipale. L’obiettivo è di far comprendere quanto appare spropositata l’equiparazione effettuata all’albergo senza ristorazione. E’ una pretesa eccessiva, considerato che la tariffa rifiuti è già molto alta per le civili abitazioni”. Nella lettera inviata al sindaco Gennaro Cinque, si fa espresso riferimento al regolamento approvato dal consiglio comunale e si chiede di condividere un percorso che tenga compiutamente conto delle differenze tra attività gestite in forma imprenditoriale e non imprenditoriale. “La crisi economica morde e interessa tutti i settori – continua Ingenito, che guida anche l’omologa associazione nazionale -. Il turismo è uno dei pochi comparti che può fare la differenza anche in periodi di destagionalizzazione. Ma per raggiungere questo obiettivo, va trovata la giusta quadratura del cerchio. Ecco perché chiediamo all’amministrazione comunale di condividere un’azione che, tenendo conto di rivedere le tariffe applicate, attui con noi una strategia per garantire flussi turistici e una più giusta equiparazione”. Tra le proposte lanciate dall’Abbac, l’emersione dal sommerso di decine di attività svolte senza alcuna autorizzazione, corsi di aggiornamento per la corretta gestione di strutture ricettive professionali e non professionali e la costituzione di una rete di impresa per lavorare su progetti di promozione. “Auspico che l’amministrazione comunale tenga conto della nostra disponibilità ad un dialogo costruttivo- conclude Ingenito – Gli operatori che garantiscono flussi turistici a Vico chiedono risposte e non di subire salassi”. (Il Mattino)
