Oggi voglio parlarvi di frate Cosimo, molto noto perché portava sempre con sé delle colombe, tanto che per tutti era il frate delle colombe. Frate Cosimo, nasce nel lontano 1913 a Tramonti e entra ben presto nell’ordine francescano, abbandonando il vero nome di Giovanni Cellese e prendendo quello di Cosimo; ma nel momento stesso che diventò francescano, prese anche un’altra decisione importane: quella di essere Diacono e di non diventare sacerdote, per essere simile in tutto e per tutto al serafico Francesco.
Uomo di grandissima spiritualità e di conseguenza di grandissima umiltà, era particolarmente lieto di servire il convento di Vico Equense (che si trova appena sopra il cimitero) lavorando la terra e accudendo le colombe, senza però dimenticarsi di nessun animale che bussava alla sua porta; infatti, fuori al convento c’erano sempre due o tre cani abbandonati e da lui accuditi.Naturalmente non si dimenticava della sua famiglia col saio e con il suo fedele amico(di cui non conosco il nome) e con un’auto tutta rotta, andava in giro a chiedere l’elemosina per il loro sostentamento.
Chi ha avuto modo di parlarci,racconta di un uomo il cui più grande desiderio era quello di uniformarsi a Gesù in tutto ciò che gli era possibile e perciò visse in compagnia di sorella povertà in maniera eroica. Dico questo, perché molte persone che abitano in quella zona mi hanno raccontato diversi episodi: la madre di una di queste persone una volta,avendo saputo che il materasso del frate era tanto logoro da non servire più a niente, credette di fargli cosa gradita, comprandone uno nuovo e portandolo a frate Cosimo; ma appena Cosimo vide il materasso iniziò ad urlare che lui non era degno di dormire comodo, perchè Gesù nella sua vita non aveva avuto giacigli comodi e rimandò il materasso indietro.
Un altro uomo mi ha raccontato che era stato ricevuto dal frate nella sua stanzetta (era ammalato e lo aveva accudito ) e aveva osservato che aveva della biancheria intima indecorosa,perciò rientrando a casa chiese a sua moglie di comprare delle canottiere e portargliele, ma ancora una volta frate Cosimo rifiutò il regalo, dicendo alla giovane signora di dare quella biancheria al marito perché a lui non serviva.
Col tempo la sua spiritualità fu conosciuta anche al di fuori della penisola,tant’è vero che ogni volta che andava a chiedere l’elemosina tutti donavano con gioia e la sua auto non bastava a contenere il frutto della generosità della gente. Ma come era severo nei suoi doveri e nell’Evangelizzare era anche uomo di arguta ironia,infatti,si racconta che una volta viaggiando con la sua auto fu fermato ad un posto di blocco della forza pubblica e quando l’agente gli chiese di mostrargli l’assicurazione, egli tirò fuori dalla tasca una immaginetta di San Francesco dicendo che quella era la sua assicurazione.
Negli ultimi anni della sua lunga vita (si spegne a 97 anni) la sua figura viene circondata da fama di santità,tanto è vero che si narra che molte coppie che non potevano avere figli si rivolgevano a lui e Cosimo passando il suo cordone sulla pancia della sposa diceva di pregare ed avere fede e molte donne dicono che effettivamente riuscirono a concepire. Sono sicuro che questi racconti di miracoli, che alle volte assomigliano a leggende,non avrebbero fatto piacere a frate Cosimo che dall’alto del Paradiso si sta godendo la sua beatitudine ed il suo Signore che tanto ha amato.